La teoria delle idee

 La teoria delle idee

ontologia platonica= concezione platonica dell'essere che risulta articolata in      due pianiquello sensibile, visibile e mutevole, e quello intelligibile, invisibile e stabile che coincide con il mondo delle idee, ossia entità immutabili ed eterne nonchè modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette.

La ricerca di un criterio di verità solido e incontrovertibile

Socrate: "l'anima diventa buona e virtuosa attraverso la conoscenza: se essa conosce ciò che è bene nelle varie circostanze, non può commettere il male."

Platone vuole stabilire che cosa siano il bene e i valori assoluti, e in che modo si possa giungerli a conoscerli.

Il filosofo riconosce che i sensi non consentono di pervenire a un'idea unica e oggettiva del bene  servono dei criteri di verità validi per tutti e un'idea assoluta. Se non ammettessimo l'esistenza di parametri oggettivi cui fare riferimento non potremmo pronunciare nessuna affermazione avente un valore universale. Questi parametri sono costituiti dalle idee, criteri di conoscenza ma anche causa e fondamento della realtà.

La  "seconda navigazione"

Platone: "la causa di ciò che è sensibile, mutevole, perituro può essere qualcosa che trascende il sensibile stesso e che ha le caratteristiche dell'immutabilità, dell'eternità e dell'assolutezza?" 

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vi sono due piani dell'essere

  • fenomenico e visibile (con i sensi)
  • meta-fenomenico e invisibile, quello delle idee che può essere colto soltanto con gli strumenti razionali (oltre i sensi).
Le idee e la loro natura
idee= entità di natura differente rispetto al sensibile e indipendenti dalla nostra mente, a cui facciamo riferimento nel momento in cui pensiamo: esse costituiscono i criteri di verità delle cose e anche la loro causa, la ragion d'essere di tutto ciò che esiste. Sono dunque sostanze immutabili e perfette, poste in un "altro" mondo, chiamato poeticamente "iperuranio". 
Platone definisce le idee "incorporee", "espressione piena dell'essere", "in se e per sè", ossia oggettive, non relative al soggetto ma aventi una natura ASSOLUTA.

Il rapporto tra le idee e le cose
Nonostante emerge una scissione tra il mondo visibile e il mondo delle idee, sarebbe erroneo considerare la distinzione di questi due piani e affermare la loro differenza strutturale come una "separazione". Infatti, se il mondo dell'intelligibile  e dell'immateriale oltrepassa il sensibile, al contempo esso ne è causa e ragion d'essere, secondo 3 modalità:
1. relazione di mimèsi: le cose imitano le idee --> le idee sono "paradigmi" o "modelli" universali della realtà;
2. relazione di partecipazione o metessi: le cose sensibili partecipano nella perfezione delle corrispettive idee nel mondo ideale;
3. presenza o parusìa delle idee nelle cose: il mondo sensibile non è che una rivelazione o espressione visibile di quello ideale.

L'intento di Platone era quello di ristabilire una continuità e un legame tra il mondo ideale e quello sensibile.

Il superamento del relativismo sofistico
Il mondo ideale mantiene la priorità assoluta rispetto al mondo sensibile, poichè le idee rappresentano sia le cause, sia il metro di paragone delle cose.

Platone --> elimina ogni forma di scetticismo e di relativismo e raggiunge    un punto di vista assoluto e universale. La sua dottrina mette capo a una metafisica delle idee che fonda e giustifica i concetti del linguaggio al di là di ogni possibile dubbio.

La classificazione delle idee
Le idee sono distinte in 2 tipologie:
a. Le idee di valori morali, estetici e politici (es: Bene, Bellezza, Giustizia...);
b. le idee di enti geometrico-matematici (es: numero, cerchio, linea,...).
Ciò nonostante, esistono anche idee di oggetti naturali (es: piante) e di oggetti artificiali o manufatti (es: tavolo).
Tesi di Platone --> a ogni realtà sensibile deve corrispondere  una forma ideale. Egli ritiene che ci sia una gerarchia di valori alla base della struttura ideale e che al vertice ci sia l'idea del Bene che è il valore supremo a cui tutti gli altri si ispirano.
Il Bene di Platone rappresenta qualcosa di "divino"; è come il sole e costituisce l'armonia e la ragion d'essere del tutto, ciò che da valore a tutte le altre idee.

Il superamento di Parmenide
Il mondo delle idee platonico presenta alcuni caratteri tipici dell'essere parmenideo: le idee sono eterne, incorruttibili, immutabili. 
Tuttavia, secondo Platone si dovrebbe prendere congedo dall'errore di Parmenide e guardare l'essere come qualcosa di statico --> il mondo ideale è una dimensione articolata e complessa costituita da una pluralità di idee gerarchicamente organizzate e variamente connesse tra loro.
Platone afferma che ogni idea è identica a se stessa ma anche diversa da ogni altra idea, dunque anche il non essere partecipa dell'essere.

L'idea non è staticamente isolata ma può entrare in relazione con altre idee in virtù dei suoi 5 generi sommi (=attributi fondamentali) che sono:
1. l'essere (Socrate è);
2. l'identico (Socrate è identico a se stesso);
3. il diverso (Socrate è altro da me o da te);
4. la quiete (Socrate è fermo, visto in un determinato momento);  
5. il movimento (Socrate è in divenire, visto in prospettiva).

Di ogni idea possiamo sempre dire che "è"; è "identica" a se stessa; è "diversa" dalle altre; è in "quiete" (considerata in se stessa) ed è in "movimento" (quando è vista in relazione alle altre idee).

In conclusione, considerando il non essere come "diverso", Platone risolve uno dei problemi più ardui della filosofia precedente, quello del nulla. Con lui l'essere viene inteso come possibilità e relazione.



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