Gli ionici e il problema dell'arché + riflessione film "Matrix"

 Gli ionici e il problema dell'archè

Gli ionici ricercano il principio unificatore dei fenomeni, inteso come :
-elemento e origine del tutto;
-forza generatrice;
-materia delle cose;
-legge divina ed eterna.

 La prima riflessione filosofica

ARCHÉ= origine di tutte le cose, fondamento dell'universo. 

Per i greci l'arché non é qualcosa che sta solo nel passato ma che continua a dare origine alle cose anche nel presente.

I filosofi cercano una risposta razionale a domande come:

  • qual é l'origine dell'universo?
  •  come si spiega la vita sulla Terra?
  •  perché le cose sono come sono e accadono come accadono?

PRIMA RIFLESSIONE FILOSOFICA: si sviluppa tra VII - VI sec. a. C. nella Ionia per cercare una risposta a domande simili.

I primi filosofi

Talete, Anassimandro e Anassimene --> tutti e tre di Mileto, città più potente e ricca della Ionia di quel tempo. 

-Platone, Aristotele e Diogene Laerzio ci hanno fornito alcune informazioni riguardo al pensiero di questi filosofi:

1) hanno tentato di spiegare i fenomeni atmosferici e meteorologici facendo ricorso a cause naturali e non mitiche. 

2) possedevano conoscenze fondamentali di carattere tecnico-scientifico, ricevute dai sapienti della Media e della Babilonia.  

3) sono stati i primi ad aver individuato una causa, un principio originario (arché) da cui tutte le cose derivano.


Talete: l'acqua come principio originario

Le persone semplici e poco colte avevano un'immagine negativa della filosofia.
Talete sapeva sfruttare le conoscenze meteorologiche.

IL PENSIERO FILOSOFICO DI TALETE:  il principio iniziale è l'acqua e ogni cosa vivente è intrisa di questa sostanza. --> L'acqua è dunque il principio di tutte le cose, e tutte le cose vi faranno ritorno quando spariranno.

- Queste idee si avvicinano anche ai miti di altri popoli mediterranei. Ad esempio, le acque del Nilo erano per gli Egizi non solo causa di benessere, ma anche esperienza concreta di origine della vita.
Talete, per spiegare l'origine dell'universo, utilizza soltanto argomentazioni razionali.


Anassimandro: l'apeiron come fondamento del reale

Anassimandro (nato a Mileto intorno al 610 a.C.):
  •  usò per primo il termine  archè e individuò la sostanza primordiale, che è all'origine dell' universo, in un principio indeterminato detto apeiron (= senza confini, sconfinato).
  • ritiene che il principio da cui derivano tutte le cose non possa identificarsi con una di esse ma debba essere una sostanza indistinta.
  •  si pone il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale: ritiene che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria, chiamata DIKE (= giustizia). Questa separazione avviene tramite un movimento rotatorio. Tramite questa separazione si generano infiniti mondi.
Separazione = fonte di infelicità poichè gli individui mantengono la nostalgia per il "tutto originario" da cui derivano --> è la causa della differenza tra gli esseri, del loro contrasto e delle guerre. Per riparare a questo male, secondo Anassimandro, bisogna morire e fare ritorno all'unità perduta.


Anassimene: l'aria come principio delle cose

Anassimene (586 - 525 a.C.):
  • identificava il principio primo con l'aria o "respiro", paragonando la vita dell'universo alla vita dell'uomo.
  • attribuisce al principio primo i caratteri dell'infinità e del movimento incessante: l'aria è la forza che anima il mondo e principio di ogni mutamento.
  • spiega la trasformazione e generazione delle cose attraverso processi di condensazione e rarefazione: quando l'aria viene a rarefarsi diventa fuoco; quando si condensa diventa vento, nuvola, acqua, terra e pietra. 
  • sostiene che l'universo sia destinato a dissolversi nel principio originario per poi tornare a rigenerarsi da esso, in un ciclo destinato a durare in eterno.

Riflessione film "Matrix"

Gli argomenti filosofici più significativi del film riguardano la distinzione fra apparenza e realtà e il problema del rapporto mente-corpo.
Il film riesce a raccontare, un mondo in cui l’essere umano è un sottomesso della macchina, in cui quest’ultima modella, costruisce e sostanzia l’uomo e la sua esistenza.
Il concetto di Matrix è dunque collegato alla filosofia sotto diversi aspetti:
  • la ridefinizione della realtà; 
  • il rapporto bipolare tra naturale e artificiale; 
  • la vita riformulata  tra sogno e illusione;  
  • il legame conflittuale tra mente e corpo; 
  • il tema dell’illusione perfetta; 
  • interrogarsi sul libero giudizio in un mondo gestito da macchine.  

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